00 23/01/2013 09:07
23 Gennaio 2013 – buongiorno dal Poligono Pentimele, oggi è il 26° giorno di presidio del Poligono Pentimele, è anche l’ultimo giorno e questa sera dormirò in un letto più comodo, nella mia altra casa.
La casa non è solo le quattro mura che accolgono la propria famiglia, la casa è ogni sogno che decidi di realizzare, ogni passione a cui ti dedichi con tutta l’anima e che diventa importante, tanto quanto la famiglia, se ti consente di vivere in pace con te stesso e se diventa la prova della tua capacità di difenderla, dagli attacchi esterni, dalle ingiustizie, dall’arroganza delle istituzioni che non hanno il minimo rispetto per l’impegno dei cittadini onesti che provano a costruire qualcosa di buono, almeno qui a Reggio Calabria.
Dal 29 Dicembre ho installato al poligono le mie radici dinamiche per tirare fuori dai cassetti dei burocrati le carte e portarle a conoscenza dei giornalisti, per sollevare il caso del Poligono Pentimele e renderlo pubblico, per stimolare gli amministratori i quali tendono più a distruggere che a costruire in una città che invece ha bisogno di sogni puliti, come quello di un impianto sportivo di eccellenza che ospita tanti appassionati di varie discipline e che non ha mai ricevuto né il plauso né l’aiuto concreto degli enti pubblici, che si è fatto da sé in tanti anni dal 1995 ad oggi, con l’impegno di molti e di me che ne sono uno dei fondatori.
Oggi il tribunale deciderà se sono o no colpevole di avere commesso il reato contro l’art. 57 del tulps. Io sono sicuro di essere una persona onesta, ho sempre rispettato la legge e le istituzioni e già l’accusa di essere un reo mi provoca la nausea e perciò sono, devo essere, sicuro che il tribunale deciderà la cosa giusta.
Quando si subisce un attacco ci si difende ma è inevitabile che si subiscano delle perdite, la mia costruzione ha subìto danni che, paradossalmente, sono scaturiti più dall’interno che da fuori, le mura erano salde ma il contenuto no, è rimasto colpito e l’ho perso ma ne ho serbato una parte preziosa che saprà risollevarsi e continuare il percorso glorioso del Poligono Pentimele.
Vorrei ringraziare chi mi è stato vicino in questi 26 giorni, grazie a tutti amici miei, grazie della vostra solidarietà, della compagnia, dell’allegria che avete condiviso con me tutti i giorni e a volte fino a tarda sera, senza di voi sarebbe stato difficile proseguire. Spero solo che il nostro impegno venga ripagato dalla giustizia, una volta e per sempre.
Grazie anche ai nostri avvocati Nico Dascola, Aldo Labate e Michele Salazar, all’avv. Corrado Sideri, a Marco Guelfi, a Emanuele Commisso e a Stefano Iacomini che hanno offerto la loro collaborazione per conto della FITDS.
A presto sul campo.