Basta borbottare, ragazzi, ho deciso di espletare la mia lezione di scienze all'orto botanico delle suore e così farò, sarà anche un posto inquientante ma non ripugnante.
Così gli alunni si attrezzarono di cartellina ed uscirono con la loro Prof. di scienze molto esperta di botanica, ma particolarmente esperta in piante esotiche.
Arrivati al convento, un custode molto strano che cantava una canzone in lingua "ostrogota", li ricevette, sfoggiando un inchino alla Prof. ed approfittando del movimento, in giù, per dare una sbirciatina nella camicia dell'insegnante.
"La Superiora è stata informata della vostra visita?" chiese l'uomo;
"Si signore! rispose la Prof., siamo stati regolarmente autorizzati a visitare il vostro orto botanico";
"Prego, entrate, vi guiderò fino all'ingresso".
La Prof. condusse gli alunni nel giardino e incominciò la lezione di scienze facendogli osservare, per primo, le piante africane.
Mentre la Prof spiegagava, una donna si avvicinò al gruppo e domandò:"Da dove venite?"
"Dal Liceo Scientifico "A. Manzoni"
"Cosa siete venuti a fare?"
"Una lezione di scienze, ma mi deve scusare, devo spiegare e non posso conversare..."
La Prof. riprese, quindi, la sua lezione.
"Osservate, ragazzi, spiegò la Prof. questa è una pianta che fa dei frutti simili alle nespole, si chiama minchaihchmal, che nella lingua d'origine significa "nespola dà, nespola toglie," e contiene un veleno che provoca dolori addominali, perciò, vi raccomando, non dovete nemmeno toccarle!".
Intanto la donna "impicciona" continuava a chiedere: "Sono studiosi questi ragazzi?"
" Si, signora, rispose la Prof. abbastanza"
"Prof. Lei è sposata?"
"Lo ero"
"E adesso?"
"Non lo sono più, ma mi perdoni, signora, devo continuare a spiegare, non posso conversare...
Il gruppo degli studenti continuava a fare il giro dell'orto botanico, la signora "impicciona" non si scollava e di tanto in tanto domanda qualcosa, ma la Prof. risponde solo perchè è una donna gentile.
Lungo il percorso videro il custode che potava una pianta, e la Prof. gli chiese di poter parlare con la Superiora del convento delle Suore Scalze della Sacra Incerata, questo, subito si prodigò per farli ricevere, ma continuava a guardare di sott'occhio nel "solchetto" dell'insegnante.
Poco dopo, entrata nell'atrio, la Prof. incontrò la Superiora e notò che come lei tutte le suore indossavano calze di lana, pur essendo in Maggio e con un caldo asfissiante, e tutti strisciavano i piedi sul pavimento come se dovessero lucidarlo.
La prof. e il gruppo salutarono:"Sia lodato Gesù Cristo!" e la superiora invece di rispondere:" Sempre sia lodato" tirò fuori dalla tasca un cellulare e rispose:"Pronto?".
"Ai miei tempi le suore tiravano dalle tasche il rosario, pensò la Prof. e adesso tirano fuori il telefonino".
"Mi scusi, Superiora, posso parlare con lei?" ma la Superiora incurante continuava a parlare al cellulare...
[Modificato da basettun 19/05/2009 23:19]