Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

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Primo Levi

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    Gabriella.75
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    00 26/01/2010 21:51
    Voi che vivete sicuri,
    nelle vostre tiepide case,
    voi che trovate tornando a sera
    il cibo caldo e visi amici,
    considerate se questo è un uomo
    che lavora nel fango
    che non conosce pace
    che lotta per mezzo pane
    che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna
    senza capelli e senza nome
    senza più forza per ricordare
    vuoti gli occhi e freddo il grembo
    come una rana d’inverno.
    Meditate che questo è stato:
    vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore,
    stando in casa andando per via,
    coricandovi alzandovi;
    ripetetele ai vostri figli.

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    Gabriella.75
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    00 26/01/2010 22:00
    Da "Se questo è un uomo" di Primo Levi

    Piú giú di cosi non si può andare: condizione umana piú misera non c'è, e non è pensabile. Nulla piú è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga. (…) Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso (…) Si comprenderà allora il duplice significato del termine «Campo di annientamento », e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo.

    Si sentono i dormienti respirare e russare, qualcuno geme e parla. Molti schioccano le labbra e dimenano le mascelle. Sognano di mangiare: anche questo è un sogno collettivo. (…) Non si vedono soltanto i cibi, ma si sentono in mano, distinti e concreti, se ne percepisce l'odore ricco e violento; qualcuno ce li avvicina fino a toccare le labbra, poi una qualche circostanza, ogni volta diversa, fa si che l'atto non vada a compimento. Allora il sogno si disfa e si scinde nei suoi elementi, ma si ricompone subito dopo, e ricomincia simile e mutato: e questo senza tregua, per ognuno di noi, per ogni notte e per tutta la durata del sonno.

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    Gabriella.75
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    00 26/01/2010 23:03
    Dal Diario di Anna Frank
    Dal Diario di Anna Frank
    Sabato, 20 giugno 1942

    (…) I bei tempi finirono nel maggio 1940; prima la guerra, la capitolazione, l’invasione tedesca, poi cominciarono le sventure per noi ebrei. Le leggi antisemitiche si susseguivano l’una all’altra. Gli ebrei debbono portare la stella giudaica. Gli ebrei debbono consegnare le biciclette. Gli ebrei non possono salire in tram, gli ebrei non possono più andare in auto. Gli ebrei non possono fare acquisti che fra le tre e le cinque, e soltanto dove sta scritto «bottega ebraica». Gli ebrei dopo le otto di sera non possono essere per strada, né trattenersi nel loro giardino o in quello di conoscenti. Gli ebrei non possono andare a teatro, al cinema o in altri luoghi di divertimento, gli ebrei non possono praticare sport all’aperto, ossia non possono frequentare piscine, campi di tennis o di hockey ecc. Gli ebrei non possono nemmeno andare a casa di cristiani. Gli ebrei debbono studiare soltanto nelle scuole ebraiche. E una quantità ancora di limitazioni del genere…

    Venerdì, 24 dicembre 1943
    Carissima Kitty,

    come ti ho già scritto più volte, qui tutti abbiamo problemi di umore e, soprattutto per quanto mi riguarda, temo che questo tormento negli ultimi tempi sia molto peggiorato. (…)
    Quando qualcuno arriva da fuori coi vestiti intrisi di vento e il viso fresco vorrei cacciare la testa sotto le coperte per non pensarci. Quando ci sarà concesso di tornare a respirare aria fresca? E visto che non posso nascondermi sotto le coperte, ma devo invece restare salda, i pensieri vengono, non una, ma molte, innumerevoli volte.
    Credimi, quando te ne stai rinchiuso per un anno e mezzo, a volte sei proprio stufo. Lasciamo perdere un momento la giustizia e l'ingratitudine: i sentimenti non si possono mettere da parte. Andare in bicicletta, ballare, fischiettare, osservare il mondo, sentirmi giovane, sapere di essere libera, ecco che cosa vorrei, eppure non posso darlo a vedere, perché pensa un po' se tutti e otto cominciassimo a lamentarci e diventassimo insofferenti, dove andremmo a finire? A volte penso: qualcuno qui dentro mi capirà? Saprà vedere al di là dell'ingratitudine, dell'essere ebrei o meno, e considerarmi solo per la ragazzina che sono, che ha tanto bisogno di divertirsi? Non lo so e non potrei nemmeno parlarne con qualcuno, perché sono sicura che mi metterei a piangere. Il pianto alleggerisce, quando si ha una persona a cui piangere sulla spalla. ...Ma ora basta. Prima ero " zu Tode betrübt " , ma scrivendo mi è un po' passato!
    Tua Anna

    15 luglio 1944

    (…) Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità (…)
    Tua Anna

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    Gabriella.75
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    00 26/01/2010 23:09
    Il Cielo di Anna Frank
    Anche nella disperazione Anna riesce ad elogiare la bellezza del cielo e continua a sperare in un mondo migliore; ed è quello che auguro ai nostri giovani, di combattere la mafia e di costruire un mondo libero da ogni tipo di violenza.

    Gabri


    [Modificato da Gabriella.75 26/01/2010 23:13]